50059 il Codice di VInci

PREFAZIONE dell'autore Mauro Arzilli 
Questa storia, è nata osservando, coloro i quali, hanno sempre caratterizzato la vita d'ogni ufficio postale, vale a dire, i vari tipi di mezzi di spedizione. E' proprio da questi ultimi, che l'autore, in altre parole io, ho sentito la seguente storia e che ora, vi andrò a raccontare. Il vecchio postino Volta, era giunto all'ultimo giorno di lavoro, dopodiché, se ne sarebbe andato in pensione. Doveva esser felice, invece, sapeva già che dal Lunedì successivo, quell'ufficio, le sarebbe mancato moltissimo.
I suoi superiori e colleghi, per ammorbidire questo "forzato" distacco, invece della solita bicicletta, gli avevano regalato un bel viaggio ai Caraibi. Essi, sapevano che per lui, il viaggio, rappresentava una delle sue mete preferite, il sogno di una vita. Lo scoglio da superare, per andare in pensione, era rappresentato dall'ultima lettera da spedire. Mancava il codice di Vinci e l'anziano postino non poteva ricordarseli tutti a memoria. Da quando la nuova tecnologia, (i computer) avevano fatto l'ingresso in quell'ufficio, erano spariti tutti i manuali cartacei.
Volta, non sapeva far funzionare, quelle moderne macchine e decise così, di lasciare il compito, al nuovo postino, il quale, sarebbe giunto il Lunedì successivo.
"Quel ragazzo che verrà, è più giovane di me, saprà senz'altro, trovare tra tutti questi bottoni, il codice di Vinci!" Pensò Volta.
Un altro problema, nacque successivamente, anche per attaccare il Franco-bollo sulla busta.
Infatti, Volta, aveva bagnato troppo, quel piccolo capolavoro, da apporre sul lato alto a destra della busta. Egli sapeva bene, che il francobollo inzuppato d'acqua, non si sarebbe mai attaccato.
In preda ad un gesto di rabbia, colpì ripetutamente con il pugno, il francobollo, fino a che, non si accorse, che del sangue le stava uscendo dalla mano.
Dopo poco, anche il dolore, si fece sentire sulla mano insanguinata.
Aprì l'armadio, alzò il vocabolario e c'infilò sotto la busta.
La speranza era, che, mentre il francobollo si asciugava, la pressione del vocabolario, lo avesse tenuto incollato alla busta. Infine Volta, scrisse quell'indovinello sul post-it, per il postino, che lo avrebbe sostituito, dal Lunedì successivo.
Risolvere l'indovinello, significava, riuscire a trovare la busta da spedire e completarla con il codice di Vinci necessario alla spedizione.
Era certo, che il nuovo arrivato, avrebbe capito, che quel lavoro, come ogni mestiere, deve essere fatto, anche con il sorriso sulle labbra.
Anche questa volta, terminerò la prefazione con una citazione:
"Non v'è libro tanto cattivo, da non essere in qualche parte utile."
A me il Codice da Vinci è stato utile… ad inventare questa simpatica storia.

Mauro Arzilli, nato a San Miniato il 22 Gennaio 1970.
Ha pubblicato:
Nel 2003 "I polli che si spennavano a mano".
Nel 2004 "L'utente non è al momento raggiungibile".
Nel 2006 "50059 Il codice di Vinci"