“Appena la Giovane Donna ebbe toccato e preso in braccio
il bambino, il suo cuore riprese a battere. ‘Come ti chiami?’ […] chiese la
madre colma di gioia nel vedere restituito a vita l’amato figlio. ‘Io mi chiamo
Maria’ - rispose la Giovane Donna - [‘] ed abito a Cigoli fra Rocco e
Michele’”: un miracolo avvenuto il 21 luglio 1451 a Treggiaia, quello su cui si
basa la devozione alla Madonna venerata a Cigoli col titolo di Madre dei Bimbi.
Dal Medioevo ad oggi il culto per
questa immagine (opera di uno scultore ignoto del XIV secolo) non è mai
tramontato: i pellegrinaggi e “tutti quegli oggetti preziosi che sono stati
offerti alla Madonna in tutti questi anni […] qui, […] sono segno dell’amore di
tante persone che con umiltà riconoscono il grande aiuto ricevuto dalla nostra
Madre Comune in circostanze di sofferenza e […] di disperazione”.
In questo testo vengono narrate
anche le vicende che interessarono la pieve di Fabbrica (il cui primo documento
risale al 700 d.C.) e il castello di Cigoli, in passato di notevole importanza
strategico-militare.
“Donde al turbato spirito /
Improvvisa brillò fulgida luce? / Chi guida il piè sul florido / Sentier beato
che a sperar conduce? / Sei tu, Maria, la bella / di pace apportatrice amica
stella.”
“Tutte le madri al mio esempio / Allor
di Cigoli corsero al tempio, / Ed i fanciulli con lieto cor / La bella immagine
cinser di fior.”
Autore: Fabrizio Mandorlini
Pagine 80 - Euro 8