Una ricostruzione storiografica di quella che risulta una
delle più cruente stragi prodotte dalla sopraffazione nazifascista, e che a
ragione è stata paragonata alla biblica strage degli Innocenti: l’eccidio del
Padule di Fucecchio (23 agosto 1944).
“Eccole le croci
[…] e le lapidi nelle case abbandonate […] Eccoli i nomi di quei 175 martiri
della strage del 23 agosto. Sandra Settepassi, 17 anni. Inghilesco Malfatti, 9
anni. […] Gino Lepori, un anno. […] Maria Malucchi, 5 mesi.”
L’autore, lo storico Paolo
Paoletti, propone un’analisi comparata delle fonti angloamericane e tedesche
attualmente disponibili, riportando anche le preziose deposizioni di 169
testimoni italiani.
La presente opera consente di
compiere un ulteriore passo in avanti nell’“esegesi” di questo assurdo
massacro, frutto di un aberrante concetto del potere. Essa, infatti, è in grado
di rispondere a domande cruciali del tipo: “Perché i tedeschi compirono la
strage?”, “Chi dette il via alle indagini americane?”.
Dal diario del tenente Leopold
von Buch, ex comandante della 3° Compagnia del Reparto Esplorante: “23.8 0,00
partenza. 5,00 posizioni d’attacco. 7,00 Partigiani del tutto assenti. Solo
donne e bambini. A momenti scene orrende. Padule impraticabile, numerosi
profondi canali. Molte capanne fatte di canna con civili, soltanto sfollati dai
dintorni. Caldo pazzesco. 14,00 tutto finito”.
Autore: Paolo Paoletti
Pagine 148 - Euro 15