Nel 1954, il grandissimo poeta Mario Luzi dedicò a San
Miniato un racconto, un ritratto acuto, gentile e cortese: “San Miniato […] la
sua cattedrale, la sua rocca […] il suo bel vescovado sulla piazza di pietra e
d’erba, i suoi palazzi, la nobiltà stessa delle case comuni […] la gente è
riservata, poco incline alle facili comunelle e ai modi spicciativi e
familiari”.
Nell’anno scolastico 1940-41, insegnò
all’istituto magistrale della città. Nel ’79 collaborò con l’Istituto del
Dramma Popolare alla messa in scena delle proprie opere “Ipazia” e “Il
messaggero”.
Inoltre, amico e maestro del
poeta Dante Giampieri, egli manifestò sempre un intenso attaccamento culturale
e fisico a San Miniato, lasciandovi “una traccia significativa […] e […] viva”:
una presenza alla quale il conferimento della cittadinanza onoraria ha voluto
dare il riconoscimento ufficiale.
Mario Luzi: un intellettuale che
si è occupato di anima, di emozioni e di umanità, una “voce poetica di profonda
incidenza nel deserto spirituale dei valori del nostro tempo”.