Appena iniziamo a leggere questo
libro, ci balza subito agli occhi lo stile anticonvenzionale e molto personale
della giovanissima autrice: una prosa che, con un ritmo incalzante, “cattura”
il più sottile pensiero e il più delicato e segreto sentimento di ogni
personaggio della storia; potremmo dire, un incontenibile “flusso di coscienza”
che porta il lettore quasi a prendere vivamente parte alle varie situazioni,
tanto gliele descrive concretamente!
Un intrigante romanzo di
fantascienza, una vicenda di argomento giallo-politico-sentimentale “avvenuta
nel 2085” e raccontata dalla protagonista, “una vecchia giornalista, una vispa
negli anni verdi, che consuma il tempo restante in una casa di riposo”.
Corsivi, maiuscoli, virgolette,
parentesi quadre, puntini di sospensione, interrogativi, interiezioni,
citazioni in lingua inglese: elementi e forme di scrittura?
… No, non solo!… Per la Biscarini
essi sono piuttosto strumenti, “pennelli” di cui servirsi in maniera alquanto
originale – e persino spregiudicata – per “dipingere” sempre nuovi “quadri”.
“Un bel giorno egli non si presentò in parlamento e la
cosa a tutti parve molto strana. Beh non è certo una cosa usuale che, a due
giorni dalle elezioni il favorito numero uno non si trovasse al suo posto di
combattimento, non trovate? A qualcuno venne la brillante idea di fare un salto
nel suo triste appartamento, che fino a due mesi fa aveva condiviso con la
moglie”…